Storia di Venezia
Dopo
la caduta dell'Impero Romano, vi furono numerose invasioni barbariche
e causa di una di queste da parte dei Longobardi, la popolazione
delle zone venete si rifugiarono sulle isolette della Laguna.
Intorno al 450 d.C. nacque così Venezia, la città
delle isole. Venezia era posizionata alla frontiera dell'Impero
Bizantino e nel corso dei secoli, manifestò il proprio
spirito di indipendenza e di capacità commerciali ed economiche,
affermandosi come Repubblica Marinara assieme a Pisa, Amalfi e
Genova. Al capo del governo vi era un Doge eletto da assemblee
popolari. Nel tempo Venezia divenne sempre più potente
e riuscì ad avere il controllo su gran parte dell'Adriatico,
su molte isole dell'Egeo ed aveva affari commerciali con i paesi
del Medioriente. Venezia ebbe molti contrasti con la Chiesa perché
veniva giudicata troppo tollerante nei confronti delle altre religioni.
Nel XVIII secolo Venezia era riconosciuta come una delle città
europee più eleganti e di alto livello culturale ed artistico.
Dopo secoli di indipendenza, la città fu conquistata da
Napoleone Bonaparte che costrinse il Doge ad abdicare. Dopo il
peridodo napoleonico, grazie alla restaurazione, nel 1815 il congresso
di Vienna decretò che Venezia passasse al Regno Longobardo-Veneto
e nel 1866 venne annessa al Regno d'Italia.
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